Le pitture antiche del sepolcro de’ Nasonii nella via Flaminia disegnate, ed intagliate alla similitudine degli antichi originali da Pietro Santi Bartoli, e descritte, ed illustrate da Gio. Pietro Bellori

In-folio (35 cm) 16 35-50 65-74 (24) c. (su XXXV c.) (di tav. calcogr.). Piena pelle, dorso con caratteri e fregi dorati. Manca l’indice delle tavole e 11 tavole: V,VII, VIII, IX, XI, XX, XXVII, XXIX. Piatti usurati. La tomba dei Nasoni venne edificata negli ultimi decenni del II secolo, durante l’età imperiale, lungo la Via Flaminia, poco distante dalla tomba di Fadilla. Venne ritrovata nel 1674 durante i lavori di ampliamento della strada in vista del Giubileo universale della Chiesa cattolica del 1675, mentre alcuni operai cavavano delle pietre: completamente intatta, al suo interno vennero rinvenuti sia due sarcofagi contenenti resti umani che un ciclo pittorico. Un’iscrizione riportava il nome del proprietario, ossia Quinto Nasonio Ambrosio, appartenente alla famiglia dei Nasoni. La risonanza del ritrovamento fu tale, dovuta anche al fatto che in un primo momento di pensasse essere la tomba di Publio Ovidio Nasone, che il cardinale Camillo Massimo diede incarico a Pietro Santi Bartoli di eseguire delle riproduzioni delle pitture: il volume, dal titolo Le pitture antiche del sepolcro dei Nasonii, nella via Flaminia, fu pubblicato nel 1680, e conteneva trentacinque tavole. In-folio (35 cm) 16 35-50 65-74 (24) c. (on XXXV c.) (from calcographic plate). Full leather, spine with golden characters and friezes. The table index and 11 tables are missing: V,VII, VIII, IX, XI, XX, XXVII, XXIX. Worn dishes. The tomb of the Nasoni was built in the last decades of the 2nd century, during the imperial age, along the Via Flaminia, not far from Fadilla’s tomb. It was found in 1674 during the works to widen the road in view of the Universal Jubilee of the Catholic Church in 1675, while some workers were quarrying stones: completely intact, two sarcophagi containing human remains were found inside than a pictorial cycle. An inscription reported the name of the owner, namely Quinto Nasonio Ambrosio, belonging to the Nasoni family. The resonance of the discovery was such, also due to the fact that at first it was thought to be the tomb of Publio Ovidio Nasone, that Cardinal Camillo Massimo commissioned Pietro Santi Bartoli to make reproductions of the paintings: the volume, entitled The ancient paintings of the tomb of the Nasonii, in the Via Flaminia, was published in 1680, and contained thirty-five tables

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