Fruttariol (Tav.29)

Acquaforte e bulino di mm 261 x 182. II/VI. Vergata veneziana tre lune, filigrana tre lune e scritta imperial. Bel foglio a pieni margini. Perfetta condizione. “Da tutte le stagion mi vendo fruti Più a bon marcà de quei delle boteghe, E perla baza ghe ne copra tuti”. A destra in basso numero 29. Proveniente da “Le Arti che vanno per via nella Città di Venezia inventate ed incise da Gaetano Zompini. Aggiuntavi una memoria di detto autore” Venezia 1785. Magnifica incisione in acquaforte e bulino della serie delle “Arti che van per via” di Zompini, stampata in una rarissima prima edizione coeva nel 1753, ed in questo secondo stato nel 1785 dal residente britannico John Strange. Venne ripubblicato in Inghilterra altre quattro volte. Da una lettera di John Strange si viene a sapere che la tiratura della presente edizione era di cento o duecento copie. Dario Succi “Da Carlevarijs a Tiepolo, Incisori veneti e friulani del settecento” pag. 454. Dalla “Memoria” di Gianmaria Sasso, premessa a questa edizione: “Gaetano Zompini nacque in Narvesa, nel Territorio Trivigiano, il 29 settembre 1698 ed inclinando da fanciullo alla Pittura, fu mandato a Venezia nella Scuola del Cavalier Bambini in que’ tempi riputatissimo. Apprese dal suddetto oltre li principi del buon dissegno, anche in gran parte il suo modo di dipingere, ed uscito poi di detta Scuola si diede anche ad imitare la maniera di Sebastiano Ricci, allora dal medesimo introdotta ed assai stimata…Inventò pure e disegnò per il sig. Zatta, stampatore in Venezia buona parte delle Figure per le Edizioni del Dante e del Petrarca da lui stampata. Questo degno Pittore visse però quasi sempre povero, avendo numerosa Famiglia. Conoscendo per altro il di lui merito il fu Sig. Antonio Maria Zanetti, lo tirò appresso di sè, impiegandolo in vari lavori, ed in particolare in vari disegni, e lavorò in gran parte sopra alcuni rami tratti da’ disegni di Gio. Benedetto Castiglione, posseduti dal detto Signore, e che avea già incominciato ad incidere e per far la raccolta più numerosa, inventò, disegnò, ed incise egli stesso alcuni di detti Rami sul gusto affatto dell’Autore, e toccati con spirito. Non avendo poi esso Sig. Zanetti di che ordinargli di più, s’immaginarono di dare alle stampe una Raccolta delle Arti di Venezia, che vanno per via. Si accinse dunque lo Zompini al lavoro, ed inventò, disegnò, ed incise Rami num.60 rappresentanti l’Arti suddette, e sotto la direzione dello stesso sig. Zanetti, ed a imitazione poi delle Arti di Bologna similmente inventate ed incise dal celebre Annibale Carracci. A quest’opera fatta all’acqua forte, della quale alcune copie furono anche miniate, aggiunse sotto ogni rame alcuni versi il Dottor Questini Prete di Santa Maria Mater Domini, amico tanto dello Zompini, che del Zanetti. Pochi anni dopo mancò di vita il sig. Zanetti, il quale però per ilmerito dello Zompini, gli lasciò una picciola mensuale provigione sua vita durante. Dopo questa disgrazia ne successe allo Zompini un’altra peggiore, incominciandosi ad indebolire la vista, cosicchè alla fine la perdette affatto, e strascinandosi in tal modo fra le miserie e la vecchiaia, mancò di vivere il 20 Maggio 1778 nell’avanzata età di 76 anni.”Dal Succi (Da Carlevarijs ai Tiepolo): “…La prima edizione uscì in due tempi: nel 1753 fu pubblicata una parte comprendente quaranta stampe precedute da un frontespizio calcografico… Nello stesso anno, o più probabilmente, in quello successivo, vennero pubblicate le altre venti tavole…Le due parti vennero in seguito riunite in un unico volume in cui, dopo il frontespizio, compaiono i due indici. A dire del Sasso, alcune copie di questa prima edizione, oggi molto rara, sarebbero state miniate, cioè finemente colorate. Secondo Bozzolato (1978) la tiratura fu di 30-40 esemplari. La seconda edizione fu pubblicata postuma nel 1785 a cura di John Strange, residente britannico a Venezia dal 1773 al 1787, il quale aveva acquistato dagli eredi Zanetti i rami de Le Arti, tramite il proprio incaricato Gianmaria Sasso….I fogli presentano la filigrana delle tre mezze lunecon la scritta SOTO IMPERIAL o le lettere GFA e AV sormontate da una corona, oppure GB sormontate da un fiore. La tiratura di questa edizione fu di cento o di duecento copie. La terza edizione, stampata in Inghilterra dopo il 1787, è facilmente individuabile per la presenza, sotto ogni tavola … Traduzione in lingua inglese dei versetti veneziani di Guestini, oltre che per la presenza della filigrana LEPARD…” Seguono una quarta, una quinta edizioni ottocentesche inglesi.

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