Cazze, e Sculieri (Tav.40)

Acquaforte e bulino di mm 261 x 182. II/VI. Vergata veneziana tre lune, filigrana tre lune e scritta imperial. Bel foglio a pieni margini. Perfetta condizione. “Cazze, sculieri, canole da bote Aghi, britole, forfe; ma a bon prezzo; Vago vendando in fin, che se fa note”. A destra in basso numero 40. Proveniente da “Le Arti che vanno per via nella Città di Venezia inventate ed incise da Gaetano Zompini. Aggiuntavi una memoria di detto autore” Venezia 1785. Magnifica incisione in acquaforte e bulino della serie delle “Arti che van per via” di Zompini, stampata in una rarissima prima edizione coeva nel 1753, ed in questo secondo stato nel 1785 dal residente britannico John Strange. Venne ripubblicato in Inghilterra altre quattro volte. Da una lettera di John Strange si viene a sapere che la tiratura della presente edizione era di cento o duecento copie. Dario Succi “Da Carlevarijs a Tiepolo, Incisori veneti e friulani del settecento” pag. 454. “Gaetano Zompini nacque in Narvesa, nel Territorio Trivigiano, il 29 settembre 1698; ed inclinando da fanciullo alla Pittura, fu mandato a Venezia nella Scuola del Cavalier Bambini in que’ tempi riputatissimo. Apprese dal suddetto oltre li principi del buon dissegno, anche in gran parte il suo modo di dipingere, ed uscito poi di detta Scuola si diede anche ad imitare la aniera di Sebastiano Ricci, allora dal medesimo introdotta ed assai stimata…Inventò pure e disegnò perilsig. Zattastampatore in Venezia buona parte delle Figure per le Edizioni del Dante e del Petrarca da lui stampata. Questo degno Pittore visse però quasi sempre povero, avendo numerosa Famiglia. Conoscendo per altro il di lui merito il fu Sig. Antonio Maria Zanetti, lo tirò appresso di sè, impiegandolo in vari lavori, ed in particolare in vari disegni, e lavorò in gran parte sopra alcuni rami tratti da’ disegni di Gio. Benedetto Castiglione, posseduti dal detto Signore, e che avea già incominciato ad incidere; e per far la raccolta più numerosa, inventò, disegnò, ed incise egli stesso alcuni di detti Rami sul gusto affatto dell’Autore, e toccati con spirito. Non avendo poi esso Sig. Zanetti di che ordinargli di più, s’immaginarono di dare alle stampe una Raccolta delle Arti di Venezia, che vanno per via. Si accinse dunque lo Zompini al lavoro, ed inventò, disegnò, ed incise Rami num.60 rappresentanti l’Arti suddette, e sotto la direzione dello stesso sig. Zanetti, ed a imitazione poi delle Arti di Bologna similmente inventate ed incise dal celebre Annibale Carracci. A quest’opera fatta all’acqua forte, della quale alcune copie furono anche miniate, aggiunse sotto ogni rame alcuni versi il Dottor Questini Prete di Santa Maria Mater Domini, amico tanto dello Zompini, che del Zanetti. Pochi anni dopo mancò di vita il sig. Zanetti, il quale però per ilmerito dello Zompini, gli lasciò una picciola mensuale provigione sua vita durante. Dopo questa disgrazia ne successe allo Zompini un’altra peggiore, incominciandosi ad indebolire la vista; cosicchè alla fine la perdette affatto, e strascinandosi in tal modo fra le miserie e la vecchiaia, mancò di vivere il 20 Maggio 1778 nell’avanzata età di 76 anni.”

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