L’immagine rappresenta San Giorgio che uccide il drago, una scena iconica nella tradizione cristiana. Quest’opera è chiaramente una icona religiosa di stile bizantino o post-bizantino, come si evince dallo stile bidimensionale e simbolico, dall’uso di colori terrosi e oro, dalle proporzioni stilizzate e dalla presenza dell’aureola, tipica dei santi nell’iconografia ortodossa. Questa icona sembra risalire tra il XIII e il XVII secolo, con buone probabilità che appartenga al tardo periodo bizantino o alla fase post-bizantina (dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453). In particolare, i tratti più stilizzati suggeriscono una datazione tra il XV e il XVII secolo. Molto probabilmente proviene da un’area della tradizione ortodossa, quindi: Grecia,Balcani (Serbia, Bulgaria, Macedonia del Nord) oppure dalla Russia, sebbene lì lo stile tenda a essere più rigido e cupo. La raffigurazione del santo a cavallo che uccide il drago è estremamente comune nell’arte sacra ortodossa, ed era spesso dipinta su tavole di legno per chiese o per devozione privata. The image depicts Saint George slaying the dragon, an iconic scene in Christian tradition. This work is clearly a religious icon of Byzantine or post-Byzantine style, as can be seen from the two-dimensional and symbolic style, the use of earthy colors and gold, the stylised proportions and the presence of the halo, typical of saints in Orthodox iconography. This icon seems to date back to between the 13th and 17th centuries, with a good chance that it belongs to the late Byzantine period or the post-Byzantine phase (after the fall of Constantinople in 1453). In particular, the more stylised features suggest a dating between the 15th and 17th centuries. Most likely it comes from an area of Orthodox tradition, therefore: Greece, the Balkans (Serbia, Bulgaria, North Macedonia) or Russia, although there the style tends to be more rigid and dark. The depiction of the saint on horseback slaying the dragon is extremely common in Orthodox sacred art, and was often painted on wooden panels for churches or for private devotion.
Riferimenti Bibliografici:
1. Sigrid Braunfels-Esche, Sankt Georg, München, 1976
Questa monografia offre un’ampia panoramica sull’iconografia di San Giorgio, con un ricco apparato iconografico a colori.
2. Cornelia Steketee Hulst, St. George of Cappadocia in Legend and Art, 1909
Un’opera pionieristica che elenca numerose rappresentazioni di San Giorgio, fornendo un’analisi dettagliata delle varianti iconografiche.
3. R. Mépisachvili e V. Tsintsadzé, L’art de la Géorgie ancienne, Leipzig, 1978
Esamina l’arte georgiana antica, includendo rappresentazioni di San Giorgio, come quelle in metallo sbalzato di Lebedtchina e di Nakipari risalenti all’XI secolo.
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dal XV al XXI Secolo
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