Poemetti e sciolti del secolo XVIII

In-16 (16 cm) (10) 452. Ritratto dell’autore sul frontespizio. 12 vignette all’inizio di ogni canto o poemetto. All’occhietto: “Parnaso italiano ovvero raccolta de’ poeti classici italiani d’ogni genere d’ogni età d’ogni metro e del più scelto tra gli ottimi, diligentemente riveduti sugli originali più accreditati, e adornati di igure in rame. Tomo XLIX”. Mezza pelle, con piatti rivestiti di carta marmorizzata, tasselli al dorso, caratteri dorati. A cura di Andrea Rubbi, cfr. introduzione. Contiene con proprio occhietto: Del baco da seta, canti IV di Zaccaria Betti; Carlo Frugoni. L’ombra di pope per la nascita del primogenito di Milord Holdernesse, Ambasciatore Straordinario di S. M. Britannica alla Repubblica di Venezia; La Salute al signor marchese Tommaso Calcagnini, felicemente guarito dalla lunga dalla lunga e perigliosa malattia per opera del Dott. Almerico Patera; Poemetto in tre canti per la Nobile Mascherata fattasi in Parma nel Carnevale del 1737 rappresentante varie Nazioni; Sopra il Commercio a sua eccellenza il signor N.N.; Le fragole poemetto di Giambattista Roberti. Ritratto di Apostolo Zeno sul frontespizio calcografico. Apostolo Zeno (Venezia, 11 dicembre 1668; Venezia, 11 novembre 1750) è stato un poeta, librettista, giornalista e letterato italiano. Fu nel 1691 tra i fondatori dell’Accademia degli Animosi. Nel 1695 compone il primo libretto d’opera, Gl’inganni felici, che ottiene un grande successo rendendolo librettista alla moda. Dal 1705 collabora con Pietro Pariati, riservandosi le scene teatrali e lasciando al Pariati la composizione dei libretti. Iniziò l’attività di giornalista letterario nella Galleria di Minerva, assumendone poi anche funzioni direttive ma ne prese le distanze quando si rese conto di non essere riuscito a darle l’impronta desiderata, tanto che finì col definirla una scempiaggine. Nel 1710 insieme al fratello Pier Caterino Zeno, Scipione Maffei e Antonio Vallisneri fondò il Giornale de’ letterati d’Italia, sostenendo che era necessario che gli italiani si facessero essi il loro giornale… palesando che il buon senso, la dottrina e l’ingegno non vennero mai tra noi e che ora più mai fioriscono e s’avvivano. Il trimestrale ebbe collaboratori di prestigio come Scipione Maffei, Antonio Vallisneri, Eustachio Manfredi, Ludovico Antonio Muratori, Giovanni Battista Morgagni, Giambattista Vico, Bernardino Ramazzini: mosso soprattutto dalla volontà di giovare agli studi italiani, ebbe un buon successo. Chiamato Apostolo Zeno all’incarico di poeta cesareo alla corte imperiale di Vienna, nel 1718, il fratello Pier Caterino ne assunse la direzione fino al 1732 e ne rese annuale la periodicità. A Vienna rimase fino al 1729, quando gli subentrò Pietro Metastasio. Tornato a Venezia, si dedicò soprattutto a opere di erudizione e alla numismatica. Senza dorso. Piatto anteriore scollato.

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